FARMACOLOGIA
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La farmacologia (dal greco pharmakon (φάρμακον), veleno, e logos (λόγος), discorso) è la scienza che si dedica allo studio di come le sostanze chimiche interagiscono con gli organismi viventi. Qualsiasi sostanza ad attività biologica, sia essa dotata di proprietà terapeutiche e non, che abbia la capacità di modulare funzioni fisiologiche preesistenti, alterando lo stato funzionale del sito d'azione su cui agisce, viene definito farmaco. Questa scienza si suppone venne inventata dai medici arabi a Baghdad durante l’età dell’oro dell’Islam. Le farmacopee più antiche sono scritte in arabo e risalgono a prima del VII secolo (Amin A. Khairallah: Outline of Arabic Contributions to Medicine: Chapter X, Chemistry and Pharmacy. 1946).
Lo studio dei composti chimici farmaceutici richiede l’intima conoscenza dei sistemi biologici coinvolti. Con l’aumentata conoscenza della biologia cellulare e della Biochimica, il campo della farmacologia è cambiato sostanzialmente. È diventato possibile, attraverso l’analisi molecolare dei recettori cellulari, progettare un composto chimico che agisca su specifici comunicazioni cellulari o vie metaboliche agendo direttamente sul recettore cellulare coinvolto nel processo sul quale si intende intervenire. Allo scopo la farmacologia si avvale inoltre del contributo di varie discipline tra cui Chimica, Fisiologia, Patologia, Batteriologia, Immunologia, Zoologia, Botanica.
E' essenziale oggi comprendere in modo chiaro le interazioni tra farmaci e farmaci, tra farmaci e integratori alimentari, tra farmaci e alimenti e tra farmaci e costituzione individuale.
Nota
Le informazioni riportate non sono consigli medici e potrebbero non essere accurate. I contenuti hanno solo fine illustrativo e non sostituiscono il parere medico.
S.S.R. Semeiotica dei sistemi di regolazione.
Per chiarire correttamente I termini riferiti a questa disciplina è utile definire prima di tutto cosa si intende per Semeiotica dei Sistemi di Regolazione in Medicina e Fisiologia.
L'etimologia del termine semeiotica deriva dal dal greco σημεῖον, semèion, (che significa "segno") e costituisce in medicina una delle importanti tecniche di analisi dei segni corporei che servono per stilare una diagnosi.
L’esame obiettivo è un classico esempio in cui la semeiotica viene usata estensivamente. Sintomi e segni sono da ricondurre alla loro causa comune e quindi alla localizzazione dei loci minoris resistentiae e delle eziopatogenesi probabili in caso di malattia. Chiariamo anche la differenza tra sintomi e segni:
I sintomi (gr. Symptoma = sintomo, coincidenza, incidente, avvenimento simultaneo: da Sympiptein derivato da „Syn“ e piptein, accadere) sono soggettivi ossia percepiti solo dal paziente. Esempi possono essere l’astenia o la parestesia. Costituiscono solitamente un importante elemento motivante per il paziente a trovarvi soluzione.
I segni (lat. Signum = indizio, indicazione, prova) sono evidenti all‘osservatore e oggettivi come un ittero o un eczema e non sempre significativi per il paziente, come nel caso dell’ipercolesterolemia, dell’iperbilirubinemia ecc.
Per Chiarezza generale aggiungiamo anche la definizione di Sindrome.
Per Sindrome (gr. „Syn“ e „dromos“ un circuito o decorrenza). si intende una particolare associazione di sintomi e segni, intese come parte di una stessa patologia.
Un esempio classico dell’interscambio di sintomi e segni può essere l’ipertensione. Alcuni sintomi come la cefalea possono essere associati a questa condizione e ben riconosciuti o percepiti dal paziente oltre che motivanti a cercarvi rimedio. Il segno sarà invece l’aumento misurato della pressione arteriosa che quindi costituisce indizio importante di diagnosi. Un altro esempio:
in ambito osteoarticolare e miofasciale si tratta molto spesso un dolore lombosacrale in modo locale e settoriale senza valutare se tale dolore, una volta appurato che non sia di origine puramente meccanica come nel caso di un’ernia del disco, sia piuttosto di origine splancnica intestinale, mesenterica o addirittura uterino. Nell’ottica fisiologica della regolazione il dolore svolge una funzione di inibizione di movimento e funzione, ossia tenta di imporre un recupero in fase passiva ed è tipico di sistemi di adattamento con dominanza parasimpatica o meglio polivagale. Sarà quindi importante permettere che si esprima al meglio il recupero ed impedire l’attività di stimolo simpatico come chiave del miglioramento di fondo.
Ecco quindi il concetto di fondo:
Per Sistemi di Regolazione si intendono quindi quegli apparati che concorrono al mantenimento di un equilibrio interno o omeostasi fisiologica di tipo teleonomico ove per teleonomia si intende la qualità finalizzata della struttura e delle funzioni degli organi, derivata dall’evoluzione e dallo scopo preciso che essi hanno per mantenere la sopravvivenza. La regolazione dipende dalla funzione esatta di sistemi che sono stati plasmati dall’ambiente attraverso milioni di anni di esperienze programmanti, con lo scopo di mantenere l’equilibrio o omeostasi.
Nell"indagare le funzioni dei sistemi fisiologici umani non dobbiamo mai perdere di vista la gerarchia biologica a cui questi sistemi rispondono!!!
Dobbiamo sempre chiederci
1 esattamente quale funzione dovrebbe svolgere ogni dato organo
2 perchè un organo si trova in una certa posizione
3 perchè una malattia si manifesta limitando un dato organo o sistema.
Il principio teleonomico spiega come una funzione e una allocazione sviluppino un organo e che la morfologia o derivazione di tale organo sia influenzato dal ruolo che esso dovrà svolgere nella vita.
L'omeostasi (dal greco ομέο stesso e στάσις, o mantenimento), è la tendenza fisiologica intrinseca agli organismi che permette di mantenere stabilità interna delle funzioni organiche. Il mantenimento dello stato di equilibrio dell’ambiente interno è basato su un processo di feedback o retroazione che si mantene nel tempo e che permette l’autoregolazione. La reazione che avviene in risposta ad eventi esterni come compensazione è invece detta allostasi. Questo principio di regolazione esprime l’ergotropicità o il fitness del sistema rispetto alle sfide ambientali (challenges). Quando l'organismo è sottoposto a sfide ambientali significative entra in uno stato allostatico in modo soggettivo ossia risponde alle difficoltà in modo personalizzato, generalmente con iperattivazione di fondo del sistema simpatico o parasimpatico.
La capacità performante dipende dalla velocità e dalla strategia di adattamento dell'organismo nel regolare direttamente lo stato fisico chimico sia i comportamenti che modulano la fisiologia stessa.
Ad sempio se esposto al calore ambientale in modo non progressivo (tramite una giornata molto calda o una sauna) l’organismo manifesta cambiamento fisico chimico, produce un’aumentata diaforesi, altera il tono respiratorio e passa da equilibrio interno a strategia difensiva. In questa fase può scegliere strategie diverse tra cui quelle a carattere eccitatorio simpatico, con broncodilatazione aumento del tono muscolare e del riflesso nervoso, oppure entrare in uno stato di risparmio energetico, di ipossia e inibizione parasimpatica per evitare dispendio energetico ulteriore. Il comportamento sarà associato alla strategia di regolazione e di adattamento scelta.
Quando l’organismo si è riadattato cessa l’allostasi e i sintomi tendono a scomparire. Tuttavia la durata prolungata di fase di allostasi senza produrre adattamento (carico allostatico) crea cronico disadattamento e una sequela di sintomi e patologie riconducibili.
L’ipertensione essenziale, così come il rilascio eccessivo e cronico di cortisolo e/o aldosterone sono spesso associati al carico allostatico.
I sistemi che permettono questo equilibrio interno, l’omeostasi e la regolazione dell‘allostasi sono detti „Sitemi di Regolazione“ e seguono leggi di retroaazione ben precise e visibili nelle delicate funzioni di network ormonale, neurotrasmittoriale o immunitario. Con la definizione di tali criteri iniziali si comprende come il mantenimento dell’omeostasi sia cruciale per la salute e come la disfunzione o meglio la disregolazione di uno o più sistemi porti alla malattia.
3 principi base e inconfutabili in SSR:
1 esiste uno sviluppo filogenetico e biologico
2 organi e sistemi sono correlati da un’origine embriologica
3 gli organi svolgono funzioni sistemiche
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Antropometria, una scienza fondamentale per la salute dell’individuo
L’antropometria, lo studio delle variabili morfologiche umane, nasce dalla comprensione dei principi biomeccanici e dalla correlazione tra proporzioni corporee e fisiologia. Da un punto di vista evolutivo, variazioni climatiche, esposizioni ambientali, dieta e altri fattori possono indurre cambiamenti della morfologia umana che poi possono essere geneticamente trasmessi. Dal punto di vista della medicina preventiva, variazioni strutturali non sono solo indicative di strategie di sopravvivenza ma anche di funzioni corporee di adattamento specifiche e singolari. La relazione tra varie misure del corpo (altezza, peso, percentuale del grasso, ecc.) e valori ematochimici ad esempio fornisce una comprensione epidemiologica sulla funzione di markers di diverse aree corpore. Questo permette di identificare rischi e predisposizioni patologiche e dunque presenta uno strumento efficace di HRA (health risk assessment o accertamento del rischio sullo stato di salute).
Un’esempio tipico si trova nel rapporto tra l’eccesso di grasso addominale e le malattie cardiache o l’ipertensione e la resistenza all’insulina. Tutti questi rapporti, e tanti altri, sono stati studiati in profondità sia epidemiologicamente che clinicamente . Infatti l’obesità e la sindrome metabolica determinati dalla circonferenza della vita sono elementi chiavi nella nutrigenomica (lo studio del cibo e i suoi elementi nutritivi in base all’espressione genetica).
Misure antropometriche sulla morfologia dell’essere umano hanno fatto luce su tante associazioni importanti tra diverse malattie e funzioni organiche, la lunghezza del femore, la grandezza dell’ossatura delle mani, la struttura del cranio e altre caratteristiche fisiche. L’uso di AnthroposNet permette di ottenere un profilo dei rischi e delle predisposizioni secondo la costituzione precisa del corpo, insieme ad una linea guida per evitare o migliorare disturbi fisici. La medicina preventiva è la chiave per la longevità e la salute a lungo termine.
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Esempio di un Test Antropometrico
Alimentazione consigliata in base alla morfologia riscontrata dal test
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R.S.P Test (Radio Spettrofotometria)
L'organismo umano funziona e vive entro parametri energetici conosciuti: ad esempio deve avere un dato pH ematico ed una certa temperatura corporea. L'energia chimica, elettrica e termica si esprime nell'organismo attraverso la funzione di diversi gruppi cellulari e a partire da dati stimoli chimici (alimentari e immessi tramite respirazione e digestione) e meccanici (aumento del metabolismo tramite movimento ecc).
La computazione di valori energetici cellulari fornisce dati su età biologica approssimativa, tipo di stress in atto e reazioni organo-specifiche
Il test R.S.P (Radio Spectro Photometric Test) si basa sul principio delle emissioni a debole energia. Gli oggetti, gli animali, l'uomo e tutti gli esseri viventi sono costituiti da cellule, molecole, atomi e come tali sono un insieme di energia in stati diversi.
Tutti gli atomi hanno la capacità di emettere particolari frequenze, tipiche dell'atomo stesso; allo stesso modo anche le molecole (che sono insiemi di atomi), le cellule (che sono formate da molecole) e di conseguenza gli esseri viventi (costituiti da cellule) emettono frequenze tipiche che dipendono dall'insieme di elementi di cui sono costituiti.
Quindi ogni essere emette (irradia) frequenze uniche e tipiche di quell'organismo.
Il capello (o altro tessuto), essendo una parte dell'organismo, emette frequenze specifiche dell'individuo a cui appartiene.
Ponendo il capello a contatto con le frequenze tipiche di alimenti, farmaci, minerali ecc. è possibile valutare se queste due frequenze entrano in "somma di fase". Se tale evento fisico appare allora la reazione della frequenza esaminata sarà positiva.
Il vantaggio di questo test è che consente di testare in modo qualitativo un elevato numero di sostanze e stati organici in quanto molto rapido e non invasivo come un prelievo ematico e non necessita della presenza del soggetto durante l'esecuzione, pertanto può essere eseguito su di una ciocca di capelli precedentemente prelevata. Il test può essere eseguito fino a 3 mesi dopo il prelievo.
Infine in questo test i fattori di tolleranza vengono valutati sulla base di una soglia di sensibilità personale (che è diversa da soggetto a soggetto) ed in base al generale assetto ormonale. Pertanto non si tratta di un test standardizzato su valori limite fissi ed uguali per ogni individuo, la soglia di intolleranza e di reattività è soggettiva.
Il Test R.S.P. può essere interpretato dal consulente Naturopata, non presenta riscontri, interpretazioni, valutazioni in uso nella medicina ufficiale.
Per informazioni riguardo alla salute consultate il vostro medico di fiducia.
Esempio di un R.S.P Test (Radio Spettrofotometria)
Glossario R.S.P Test (Radio Spettrofotometria)
ESPOSOMICA
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Una scienza del futuro potrà fare luce sulle malattie ancora non ben diagnosticate. Così come la genomica studia la totalità dell‘espressione genica umana l‘Esposomica analizza tutte le possibili forme di esposizione con cui un essere umano può essere stato in contatto.
Lo studio accurato delle esposizioni ambientali e la somma delle costituenti fisiche possono costituire un approccio scientifico adatto allo studio della biotipologia e alla scoperta più completa del sè. Il sequenziamento del genoma umano (genomica) ha portato a capire che in realtà quasi il 90% del rischio di sviluppare una malattia sia dovuta a fattori ambientali!
Negli anni '90 si iniziò a misurare alcuni biomarkers interni di esposizione a tossici e solo successivamente i livelli dei composti chimici incriminati. Nel 2005 il termine "Exposoma", viene creato in relazione al "genoma" per significare tutto quello a cui un essere umano è stato esposto nel corso della propria vita, fin dal proprio concepimento attraverso l'ambiente esterno, (tipo di lavoro, il cibo, l'acqua, l'aria) ed interno ( es. microbiota; metaboliti derivati da reazioni infiammatorie o da infezioni.
I NUMERI
Nei paesi industrializzati, l’inquinamento, in particolare nelle città, è responsabile nella sola Francia, di un numero di decessi fra i 6000 e i 9000 l’anno. In Italia le statistiche sono in atto.
Ogni anno nel mondo si producono 400 milioni di tonnellate di prodotti chimici, contro un milione nel 1930. Le contaminazioni si diffondono attraverso tutti gli ambienti (suoli, fiumi, laghi, mari, sangue umano, latte materno….). 71 Milioni di prodotti chimici sono stati immessi nel mercato a partire dal 1957.
I tumori che costituiscono con le malattie cardiovascolari il 60 % delle cause di mortalità mondiale, aumentano in particolare nei ragazzi e nei bambini (più 1% ogni anno).
Osserviamo il 15 e il 20% in più i casi di linfomi e leucemie; 37% in più di mesoteliomi più nelle donne e più 10% negli uomini. Usando come campione la Regione Piemonte, «si scopre un’impennata del 72% del neuroblastoma, del 49% nei tumori del sistema nervoso centrale, del 23% per le leucemie».
L’asma colpisce 1 bambino su 10. Le malattie respiratorie sono aumentate del 15% nei passati 20 anni
Il benzene e l’ossido di etilene sono responsabili del 2% delle leucemie
Sono i bambini a pagare il tributo più pesante a questi inquinamenti, ne muoiono 4 milioni ogni anno (quelli che non muoiono possono comunque essere influenzati cronicamente). L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) nel 2004 ha lanciato un appello, a Budapest, per “proteggere i bambini dimeno di 5 anni (cioè il 10% della popolazione mondiale) sui quali si riversa ogni anno il 40% delle malattie legate all’ambiente, soprattutto perché assorbono un particolare eccesso di sostanze nocive rispetto al loro peso corporeo”. Gran parte delle forme autoimmuni e delle malattie croniche che si sviluppano in infanzia sono da imputare all’almbiente. Il Center for Disease Control and Prevention (CDC) dichiara 1 bambino ogni 88, (1 bambino ogni 54 e 1 bambina ogni 225) patisce oggi un disturbo dello spettro autistico quando 20 anni fa era 1 caso su 2000. La statistica italiana non è resa nota ma i dati generali indicano un aumento del 78% in 5 anni e un aumento di ben dieci volte (1000%) negli ultimi 40 anni.
LE MALATTIE NEUROLOGICHE
La crescita del numero dei casi di autismo può essere infatti scatenata fattori ambientali, con una esposizione tossica che avviene prima e/o dopo la nascita. L'autismo è stato infatti associato con mercurio, pesticidi vaccini e inquinamento, mentre un grande studio condotto sui gemelli ha dimostrato che il rischio di autismo è legato per il 55-58% all'ambiente e solo per il 37-38% alla genetica. Poi noto il primo caso del genere in Italia in cui il Ministero della Salute è stato obbligato all'indennizzo dei danni in favore di un bambino divenuto autistico "per colpa" del vaccino esavalente Infanrix Hexa Sk (immunizzante nei confronti di: difterite, tetano, poliomelite, epatite b, haemophilus b e pertosse) prodotto dalla GlaxoSmithKline. Il Tribunale del Lavoro di Milano non ha dubbi: "è acclarata la sussistenza del nesso causale tra tale vaccinazione e la malattia", come recita il dispositivo della sentenza emessa.
ALTERAZIONI NEUROLOGICHE INDOTTE DA MERCURIO
Nota
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